I nyama sono un insieme di comportamenti quotidiani da osservare con costanza.
Così come gli Yama sono prescrizioni di comportamento verso gli altri esseri viventi e verso l’ambiente, i Nyama sono prescrizioni di comportamento verso se stessi. Anche i Nyama sono 5 e sono attitudini che, se praticate ai loro massimi livelli, spianano la strada alle pratiche fisiche, respiratorie e mentali più ardue.

SAUCHA : Coltivare la purezza in ogni aspetto della nostra vita. La pulizia del corpo esterno, dei capelli e del vestiario è solo la superficie di ciò che si intende per Saucha. Infatti la pulizia riguarda anche il corpo interno ovvero si tratta di provvedere alla buona salute degli organi e degli apparati. Per raggiungere tale scopo ci si può avvalere di un insieme di tecniche depurative che in Ayurveda vengono chiamate Rasayana : trattamenti, massaggi, rimedi e bevande a base di erbe e pratiche più profonde come il Panchakarma. Per mantenere il corpo in buona salute occorre nutrirsi con cibi appropriati e avere una corretta routine giornaliera, per esempio andare a letto presto e alzarsi all’alba. La pulizia deve estendersi anche agli ambienti in cui viviamo, la casa, i luoghi di lavoro e le auto.
La purezza riguarda anche il nostro eloquio: pronunciare parole pure, non inquinate da rabbia, invidia, menzogne o cattive intenzioni. I pensieri dovranno altrettanto essere limpidi. Coltivare pensieri positivi, pacifici e costruttivi è essenziale.
SANTOSHA : Praticare l’arte di accontentarsi di quello che abbiamo. Capita spesso di desiderare beni materiali, successo, momenti di pace, cambiamenti di vita, persone diverse vicino a noi, cambiamenti negli altri. Tutti questi desideri portano alla sofferenza perché spesso non possono essere realizzati. La sfida è riuscire a mettere da parte la nostra insoddisfazione e praticare la contentezza. Siamo capaci di restare in pace con quello che abbiamo, con gli imprevisti, le sofferenze, i comportamenti imprevedibili degli altri, le sconfitte, le frustrazioni ? Santosha è gioire di tutte le piccole cose e ringraziare tutto ciò che abbiamo: il lavoro, la casa, la famiglia e soprattutto una vita da vivere in compagnia di un prezioso strumento di crescita : LO YOGA.
TAPAS : Coltivare l’ardore nella disciplina. Impiegare tutte le energie che abbiamo per accendere sempre di più il fuoco della passione per lo yoga. Mantenere i propositi di praticare sempre più spesso, con entusiasmo, curiosità e sete insaziabile di conoscenza. Tapas è la rimozione della pigrizia, dell’inerzia, della noncuranza a favore di un fervore sempre crescente. Abbandonare gradualmente le occupazioni mondane per avere più tempo ed energie da dedicare alla pratica.
SVADHYAYA : Studio del sé inteso come introspezione e conoscenza di se stessi. La pratica consiste nell’osservare costantemente i pensieri, le emozioni e i comportamenti durante tutta la giornata. Dopo aver osservato bisogna riflettere su ciò che è accaduto. Se diventiamo più consapevoli dei nostri schemi di comportamento possiamo scoprire in che modo superare i propri limiti e migliorare. Per aiutarci nel progresso è consigliato leggere testi di saggi e di filosofi o ascoltare le parole di maestri in modo da ricevere e interiorizzare consigli per la nostra crescita interiore. Svadhyaya è trovare il modo di sviluppare un osservatore interno sempre all’erta, una sorta di guida interiore che ci accompagna in ogni azione della vita e in ogni pratica yogica. Questo osservatore è il nostro maestro interiore. Se arriviamo a conoscere i meccanismi di funzionamento della nostra mente sapremo di conseguenza migliorare le nostre relazioni con gli altri perché sarà molto più facile mettersi nei panni degli altri . Scopriremo che noi e gli altri esseri umani funzioniamo in base agli stessi meccanismi e che quindi in fondo siamo tutti uguali. E allora come sarà possibile essere ostili verso qualcuno ?
ISVARA PRANIDHANA : Arrendersi al divino. Riconoscere che facciamo parte di un universo infinito mosso da energie a noi ignote in cui tutto cambia e si trasforma incessantemente. Una volta interiorizzata la vastità di tale situazione non ci resta che lasciarsi andare a questo flusso incessante di energie che si muovono a loro piacimento. Spesso abbiamo la pretesa di voler controllare tutti gli aspetti della nostra vita ma ci sono molte cose che non possiamo controllare. Se ci arrendiamo a questa evidenza allora sopraggiungono pace e serenità. in poche parole vivere la vita accettando il proprio destino e dedicarsi alla pratica senza avere alcun tipo di aspettativa.
La pratica degli Yama e Nyama ci fa comprendere come lo yoga non sia solo una pratica limitata al tempo che passiamo sul tappetino a fare le asana a respirare e a concentrarci. LA PRATICA DELLO YOGA E’ SEMPRE , coinvolge ogni aspetto della vita quotidiana e non ci abbandona mai.




